Illuminare la camera da letto
Illuminare la stanza del riposo potrebbe apparire operazione semplice e veloce. In fondo ci si dorme e basta. Ma non è così. Negli ultimi anni, infatti, si è trasformata in uno spazio dove dedicarsi al relax, soprattutto prima di coricarsi. Un rifugio di tranquillità lontano dalla zona più vitale della casa – il soggiorno – dove ci si incontra parenti e amici tra risate e confusione garantite.
C’è poi un aspetto tutt’altro che secondario. In questa stanza ci si riposa e ci si ricarica per la giornata seguente. La luce non serve solo a vedere come ci vestiamo e dove appoggiamo le cose prima di andare a letto, ma ha una importante funzione rigenerativa. Ecco perché è importante pensarla in chiave di benessere dandogli la giusta attenzione progettuale.
In camera da letto ci passiamo mediamente 8 ore al giorno, di cui almeno sei di sonno e le altre due tra lettura, zapping TV e le comuni attività di vestizione (al mattino e alla sera).
Sul piano della quantità di luce necessaria per una corretta vivibilità della stanza si stimano all’incirca 500 lumen complessivi, da suddividersi tuttavia in diverse funzioni specifiche.
In camera da letto devono coesistere diverse tipologie di illuminazione
– una luce generale di base, utile per muoversi nella stanza ed equilibrare illuminazioni parziali armonizzando l’ambiente e ridurre fastidiosi contrasti
– luci localizzate che individuano aree funzionali come i comodini, la cassettiera, gli armadi, lo specchio
– luci decorative in grado di creare piacevoli effetti su pareti, nicchie, quadri e arredi caratterizzando stilisticamente l’insieme.
Non di meno contano anche i colori delle pareti, i rivestimenti, il colore degli arredi e dei tessuti presenti nella stanza. E pure gli specchi, cui va prestata attenzione per evitare che le luci possano creare fastidiosi abbagliamenti se non correttamente posizionate. Ogni dettaglio va, quindi, esaminato e valutato in base all’effetto finale che s’intende ottenere nel rispetto della qualità visiva.
La migliore tipologia di luce per la camera da letto è quella definita semindiretta. In sostanza la si ottiene prevedendo che il 60% della luce prodotta sia direzionata verso il soffitto (che la diffonde in modo soft e la rifrange senza abbagliamenti) e circa il 40% verso il basso.
E’ la migliore ma anche la più complessa da ottenere e richiede una serie di accorgimenti progettuali che vedono la coesistenza di varie sorgenti fisse (lampadari, applique, diffusori, ecc) e mobili (lampade da terra, da tavolo, a braccio mobile) correttamente distribuite nello spazio in base, anche, a specifici utilizzi.
Da tutto l’insieme dovrà derivare un’atmosfera armoniosa e piacevole per la vista, ma la parola chiave che determina l’equilibrio tra luci e ombre è modulabilità. Rendere l’illuminazione di una camera da letto modulabile, significa avere la luce giusta quando ci si sveglia, utilizzarne una ben direzionata quando si legge a letto, disporre di una sufficiente luce generale quando si entra nella stanza, ricorrere a una luce adeguata in cabina armadio per poter scegliere gli abiti vedendone bene le caratteristiche e le cromie.
Quali apparecchi utilizzare per illuminare la camera da letto?
In camera da letto difficilmente mancherà il lampadario (o la plafoniera). Al di là della foggia che può essere in stile, vintage o ultramoderna, è sicuramente preferibile averne una versione dimmerabile che permette la regolazione dell’intensità della luce emessa. Diversamente i lampadari vanno posizionati in alto in modo da ridurre le ombre.
Le appliques sono una valida alternativa ai lampadari (ma possono coesistere nello stesso spazio, ovviamente) e sono tra gli apparecchi più utilizzati in camera da letto. Offrono una gamma di soluzioni estetiche davvero ampissima e ottime performance in termini di luce ambientale. Unico inconveniente è che queste lampade una volta posizionate restano fisse. E’ importante, in fase progettuale, valutare bene dove collocarle.
Per assicurarsi il corretto comfort visivo (evitando l’abbagliamento) vanno posizionate a una altezza che sia superiore all’altezza del nostro sguardo ed essere dotate di un buon paralume che ne indirizzi la luce verso l’alto. Perfette allo scopo sono quelle orientabili, sino a spingersi ai modelli con braccio estensibile che possono essere una valida soluzione per creare, un angolo della stanza da destinare alla lettura.
In una camera da letto che si rispetti non mancano mai le lampade da appoggio. Si tratta delle tradizionali tre lampade che troviamo sui comodini e sulla cassettiera. Quest’ultima più grande, in dimensione, delle due collocate ai fianchi del letto. Funzionalmente hanno il compito di circoscrivere le zone d’impiego, illuminandole adeguatamente senza, tuttavia, interferire con l’atmosfera di relax che la stanza deve mantenere. Le lampade da comodino hanno poi il delicato compito di assicurare una luce molto soft, tale da non risultare fastidiosa quando ci si sveglia al mattino presto e, al contempo, sufficiente per assicurare una rilassante lettura prima di addormentarsi.
Se poi si prevede la presenza di un piccolo scrittoio/piano di lavoro risulta indispensabile. Per questo tipo d’uso sono da preferire quelle snodabili. Ottima luce complementare, è la lampada da terra. Facilmente posizionabile perché mobile (in relazione alle prese, per cui in fase di progettazione dell’impianto elettrico prevedetene qualcuna in più), dispensano luce all’altezza giusta (specie se regolabili in altezza) per lo più rivolta verso l’alto. Hanno un effetto decorativo e funzionalmente possono essere una valida soluzione da affiancare a una poltrona destinata alla lettura.
Il colore della luce in camera da letto
La regola è garantire una luce morbida, calda, regolabile e modulabile (perfette quindi tutte quelle fonti luminose dimmerabili). In generale la gradazione ideale per una camera da letto sono i 3000k. Con un’attenzione particolare da destinare alla cabina armadio dove le fonti luminose dovrebbero essere più vicine alla gamma della luce naturale che si attesta attorno ai 4000-4500k. Questo per garantire la fedeltà dei colori e una visibilità il più vicina possibile alla luce solare.
Come disporre le fonti luminose in camera da letto
– occorre sicuramente illuminare il soffitto con una lampada a sospensione rivolta verso l’alto (in alternativa si possono impiegare applique o cornici perimetrali retroilluminate con strisce a led).
– La parete dove si appoggia il letto è una delle più importanti della stanza. Una luce radente, una nicchia illuminata, o altri accorgimenti “luminosi” come applique a luce indiretta o direzionabile, possono creare piacevoli effetti estetici ed esaltare dettagli architettonici e decorativi.
– Prevedere sempre una abat jour dalla luce soffusa da accendere di notte o al mattino a fianco del letto. Da non dimenticare la possibilità di una fonte luminosa orientabile che favorisca la lettura senza infastidire chi, a fianco, sta riposando. Ottime sono quelle regolabili con dimmer (e, nel caso, con braccio estensibile)
– Disporre una o più lampade vicino alla cassettiera e lo specchio facendo attenzione a che non crei fastidiose ombre o abbagliamenti.
– Per la cabina armadio pensare a una luce che assicuri la migliore visibilità possibile. Una buona idea è installare un sistema con rilevatore di “presenza”. E’ il modo migliore per non dimenticare la luce accesa nella cabina armadio.
Un’ultima parentesi, pensiamo alla pulizia
La camera da letto deve garantire salubrità ambientale dovendoci dormire e soggiornare nelle ore notturne. La scelta delle lampade deve passare attraverso una valutazione che tenga conto anche della loro facilità di essere tenute pulite. Pertanto un bel lampadario di cristallo o di vetro di Murano è sicuramente una scelta esteticamente impareggiabile ma teniamo conto di doverlo pulire più di frequente.
Anche il tempo della “manutenzione” rientra nell’economia organizzativa che possiamo dedicare alla nostra casa. Deve essere compatibile con i tempi della nostra vita quotidiana, divisa tra impegni di lavoro, famiglia e imprevisti.
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